| Tirabassa |
| | Apro questa nuova discussione spinta anche dalla recente ri-programmazione su Sky, Canale Jimmy, lo scorso 2 giugno (e purtroppo nn saputa in tempo... ) dello spettacolo: oggi, tra l'altro, scopro anche questo...
"GOLDEN GRAAL 2006 di Studio Vezzoli (29/05/2006)
Sono state ufficializzate stamane le Nominations del Golden Graal, i prestigiosi premi che gli allievi delle principali scuole italiane ed europee di Cinema e Teatro assegnano a quegli artisti che hanno saputo inventare uno stile nuovo di fare Cinema, Teatro e Musica. Durante la serata del 7 giugno, che si terrà a Roma la sera del 7 giugno al Teatro Ambra Jovinelli e che vedrà la presenza di famosi interpreti del nostro teatro e di attori e registi cinematografici, verranno assegnati i premi GOLDEN GRAAL per il Cinema, il Teatro e la Musica, il GOLDEN GRAAL alla carriera ed i Premi Internazionali che nel 2005 hanno visto il sorriso di Penelope Cruz e l’esultanza di Gael Garcia Bernal.
Tra i premiati dell’edizione 2006, Rena Mirecka, attrice dell'Instytut Aktora Teatr Laboratorium di Jerzy Grotowski, un’icona nella storia del teatro contemporaneo e Carlo Verdone, tra i volti più rappresentativi della malincomicità italiana degli ultimi 30 anni.
Sempre nel corso della serata, i colleghi anziani, assegneranno i premi più ambiti (dagli studenti): le quattro borse di studio IMAIE – Astro nascente ad artisti emergenti che grazie alla loro passione e alla loro professionalità stanno entrando a pieno titolo tra le stelle del Cinema, del Teatro e della Musica italiana.
L’appuntamento è quindi non solo a Roma il 7 giugno per la serata al Teatro Ambra Jovinelli, ma la stampa è anche invitata l’8 e il 9 giugno a seguire di persona i due giorni di stage formativo alla Casa del Cinema, per toccare con mano come sarà il domani dello spettacolo!..."
ED ECCO CHI C'E' NELLE NOMINATION...
"Teatro commedia
Miglior attore
- Ascanio Celestini (La pecora nera – Elogio funebre del manicomio elettrico) - Max Malatesta (Venditori di anime) - Neri Marcorè (La lunga notte del dottor Galvan) - Andrea Renzi (Le false confidenze) - Giorgio Tirabassi (Infernetto) "
DA:http://www.colonnesonore.net/cmslab/index.asp?id=249&sezione=articoli&sottosezione=premiconcorsi&operazione=viewE per iniziare a conoscerlo meglio, riporto le notizie ed i nostri commenti, già inseriti nella discussione della sezione "Apparizioni in tv", scovati da Antonella e me...
"Giorgio Tirabassi - Infernetto
Al posto del terribile aldilà che ddura sempre e nnun finissce mai, Arcangelo Angeli, detto Angioletto, trova per l'ennesima applicazione della legge del contrappasso un'inquietante burocrazia, mollo simile a quella dello Stato, che per tutta la vita egli ha cercato di truffare, il quale esige dal nuovo venuto un famigerato modulo prestampato da riempire, condizione indispensabile per entrare. Su questa morte si chiude il cerchio di una storia polifonica nella quale cravattai, drogati, diseredati ladri scalognati vivono le loro vicende drammaticamente ineluttabili perché scritte nel grande libro del destino. Questo è L'infernetto che ci presenta Giorgio Tirabassi. Ma attenzione non siamo di fronte ad un inferno dantesco: davanti a noi si svolge una belliana commedia della vita, intessuta di umorismo garbato, con una buona dose di ironia, un pizzico di cinismo e una comicità intelligente e calibrata: un monumento alla popolazione della periferia romana, assai simile al monumento che Belli aveva voluto erigere alla plebe romana. Il risultato è uno spettacolo gradevole e assai diverte, lontano da intenti caricaturali, e soprattutto non superficiale e tantomeno volgare."
""Martedì 03 febbraio 2004
A.T.M. e POLITEAMA S.r.l. Presentano DAL 10 AL 29 FEBBRAIO ‘04 GIORGIO TIRABASSI “INFERNETTO”
Webzine: Ovvero, la resistibile discesa di Arcangeli Angelo detto Angioletto di Giorgio Tirabassi
Scritto con Daniele Costantini Stefano Santarelli Loredana Scaramella e Mattia Torre
Regia di GIORGIO TIRABASSI e LOREDANA SCARAMELLA
Clarinetto Cristina Majnero Contrabbasso Daniele Ercoli Tuba e Trombone Rosario Liberti Violino Carlo Cossu Batteria e percussioni Giovanni Lo Cascio Fisarmonica Massimo Fedeli Scenografia Gregorio Botta Luci Carlo Cerri Produzione ed organizzazione Roberto di Palma
Arcangeli Angelo detto “Angioletto” è un “onesto” truffatore, incensurato da sempre:usa la burocrazia per arrivare ai suoi obiettivi: banche, enti pubblici e privati. Non si è mai mischiato con “drogatelli, teppisti e balordi vari”. Per lui la truffa è un credo, una filosofia di vita, quasi una missione. Un brutto giorno, però si ritrova sospeso tra la vita e la morte. In un non-luogo, una dimensione senza spazio e senza tempo e per giunta senza burocrazia. Angioletto tuttavia, non si perde d’animo. Intriga ed impioccia a più non posso fino a che, attraverso una serie di colpi di scena, scoprirà che le cose stanno diversamente da come crede… Ma “Infernetto” non è solo la storia della” resistibile discesa”di Angioletto. E’ anche lo spaccato di una periferia romana, dove incontriamo una coppia di disoccupati che si misurano con i grandi temi della vita tra improbabili intuizioni filosofiche, un tossico stressato che rivendica la durezza delle sue giornate, a sentir lui una più faticosa dell’altra, un rapinatore in crisi esistenziale. “Infernetto” si presenta, ome a un viaggio alla ricerca di tante identità smarrite, uno spettacolo comico-grottesco, nell’ambitodel quale Giorgio Tirabassi e un gruppo di musicisti contaminano la malinconia dei blues con lo stornello romano e le atmosfere paradossali e comiche delle musiche. “Infernetto”, il nuovo spettacolo di Giorgio Tirabassi, rappresenta il ritorno dell’attore sulla scena teatrale, il suo primo amore e la sua vera passione, a cinque anni da “Coatto unico” e dopo la quarta edizione della serie televisiva “Distretto di Polizia” Un ritorno, quello teatrale, che sottolinea il desiderio di ristabilire le giuste misure della propria dimension personale, artistica e creativa anche in un più diretto colloquio e vicinanza con il supo pubblico. Come dire? Un andata con ritorno per ripartire verso nuovi orizzonti. Dopo la pausa teatrale, Giorgio Tirabassi inizierà infatti - dalla prossima primavera- le riprese di “Paolo Borsellino”, il film per la TV diretto da Gianluca Tavarelli".
DA: http://www.telefree.it/news.php?op=view&id=6883
Da segnalare la presenza dei due musicisti che hanno affiancato Giorgio anche nella tourneè appena terminata dello spettacolo "Coatto Unico...senza intervallo"!
Ed ecco la locandina...che strano Giorgio, eh?"
""A.T.M. Associazione Culturale per la Ricerca Teatrale presenta
INFERNETTO la resistibile discesa di Arcangeli Angelo detto Angioletto di Giorgio Tirabassi e Daniele Costantini, Stefano Santarelli Loredana Scaramella, Mattia Torre
con GIORGIO TIRABASSI
regia Giorgio Tirabassi e Loredana Scaramella
scene GREGORIO BOTTA luci CARLO CERRI
E' quasi inevitabile assistendo a questo spettacolo, ricordare il celeberrimo sonetto di Giuseppe Gioachino Belli "La morte co la coda", e non per il semplice fatto dell'uguaglianza della lingua usata, ma per una affinità di scelta drammaturgica.
La morte co la coda Cqua nun ze n'essce; o ssemo ggiacabbini, o credemo a la légge der Zignore Si cce credemo, o mminenti o ppaini, la morte è un passo che vve ggela er core.
Se curre a le commedie, a li festini, se va ppe l'ostarie, se fa l'amore, se trafica, s'impozzeno quadrini, se fa dd'ogn'erba un fascio... eppoi se more!
E doppo? Doppo viengheno li guai. Doppo sc'è ll'antra vita, un antro monno, che ddura sempre e nnun finissce mai!
È un penziere quer mai, che tte squinterna! Eppure, o bbene o mmale, o a ggalla o a ffonno, sta cana eternità ddev'esse eterna! 29 aprile 1846
Certo, al posto del terribile aldilà "che ddura sempre e nnun finissce mai", Arcangelo Angeli, detto Angioletto, trova per l'ennesima applicazione della legge del contrappasso un'inquietante burocrazia, mollo simile a quella dello Stato, che per tutta la vita egli ha cercato di truffare, il quale esige dal nuovo venuto un famigerato modulo prestampato da riempire, condizione indispensabile per entrare. Su questa morte si chiude il cerchio di una storia polifonica nella quale cravattai, drogati, diseredati ladri scalognati vivono le loro vicende drammaticamente ineluttabili perché "scritte nel grande libro del destino". Questo è"L 'infernetto" che ci presenta Giorgio Tirabassi. Ma attenzione non siamo di fronte ad un inferno dantesco: davanti a noi si svolge una belliana commedia della vita, intessuta di umorismo garbato, con una buona dose di ironia, un pizzico di cinismo e una comicità intelligente e calibrata: un monumento alla popolazione della periferia romana, assai simile al monumento che Belli aveva voluto erigere alla plebe romana. Il risultato è uno spettacolo gradevole e assai diverte, lontano da intenti caricaturali, e soprattutto non superficiale e tantomeno volgare. La storia di Arcangelo Angeli detto Angioletto è quella di un "cravattaro", per giunta parassita dello Stato, che non ha mai pagato le lasse ma che in compenso percepisce varie pensioni, grazie ad un caleidoscopio di identità, anzi di carte di identità, e usufruisce del contrassegno di invalidità da apporre sulla macchina per una totale libertà di circolazione e parcheggio. Attorno a lui ruotano i personaggi che facilmente potremmo incontrare in quegli orribili quartieri nati secondo moderne concezioni urbanistiche e architettoniche e che sconsolatamente assurgono alle glorie della cronaca soltanto per l'attenzione che presta loro un regista che, in un suo famoso film ha incluso un'ampia passeggiata per Roma con la sua Vespa. L'allusione a Nanni Moretti è evidente, ma per rigore drammaturgico il suo nome non viene pronunciato: molto probabilmente chi parla ignora i "Moretti" e i "Cari diari", o assorbito da altre contingenze, non li tiene in cima ai suoi interessi. In quel mondo non c'è spazio per elucubrazioni intellettuali; lì vive il drogato, che ben altro ha per la testa: in barba alla credenza comune die chi si droga lo fa perché non ha voglia di lavorare, egli è in realtà condannato ad una vita forsennata, corre dalla mattina alla sera alla ricerca della dose quotidiana. Lì puoi incontrare il giovane, senza arte ne parte, che prova a sbarcare il lunario cantando canzoni dei Beatles ma con scarsi risultati, surclassato dal padre disperato che, involontariamente e con una sola vecchia canzone romana, raccoglie ricche elemosine: una amara frustrazione per entrambi, per il figlio che ha già fallito negli studi e in un patetico tentativo di giocare al calcio, e per il padre che con mille sacrifìci ha impiantato una piccola impresa, una tipografia che non tramanderà a nessuno. E che dire di un altro abitante di questo inquietante paesaggio urbano, un "signor Nessuno" che in quella desolazione ha completamente annullalo la sua vita e soprattutto la sua identità, tanto da non riuscire a riempire neanche una casella di un banale questionario statistico? In questa desolata realtà anche il linguaggio appare defraudato, i personaggi parlano infatti un romanesco senza forzature e false rielaborazioni, povero perché zavorrato da una prosaicità ottusa e quotidiana tanto forte da privarlo anche delle parole adatte a descrivere la bellezza del mare o di un tramonto, ridotte ad un sconfortante e laconica espressione idiomatica "'Na favola!" esempio di un analfabetismo di ritorno che affonda le sue radici ben più lontano e ben più "'in alto loco". E qui infine compiono le loro inutili gesta due scalognatissimi malviventi, sino all'ultima sconsiderata rapina che segnerà il termine della loro carriera e per Arcangeli Angelo detto Angioletto la fine della vita. Una pallottola partita per accidente e, per una geniale soluzione drammaturgia degna del surrealismo del migliore Petrolini trasformata in gentile signora d'altri tempi, si conficca nel miocardio del povero Arcangelo, ovviamente dopo aver chiesto permesso e fatte le dovute scuse, causandogli un coma profondo dal quale non si risveglierà più. Morirà infatti per mano della moglie, la amata Olga, ultima speranza per Arcangelo di tornare in vita, e che invece staccherà la spina per incassare l'assicurazione sulla vita necessaria per un vantaggioso investimento da concludere al più presto. Una formazione musicale di sei elementi fa da sottofondo a questa girandola di vicende umane, interloquisce con i personaggi e disegna i siparietti che brechtianamente scandiscono lo spettacolo e ben sottolineano l'epica recitazione di Giorgio Tirabassi."
DA: http://www.apriteilsipario.it/archivio/pan...hede/sch141.htm
| | |
| |
|