Boris: la prima serie (2007), Articoli, foto ed altro...

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Tirabassa
view post Posted on 20/9/2008, 07:13




CITAZIONE (nina23 @ 19/9/2008, 19:37)
ragazze illuminatemi: io la puntata della prima serie non l'ho vista, ma Giorgio e la ragazza con cui è nella foto (Arianna credo si chiami nella fiction) hanno avuto una liason???

No assolutamente no... :wacko: :o: ^_^ :D
 
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nina23
view post Posted on 21/9/2008, 19:07




no ma sai perchè lo chiedo Ross? Perchè nella seconda serie ho visto ke quando si incontrano lui la guarda in modo strano cioè...... spalanca gli occhi tipo e poi sorride.... boh!
 
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Tirabassa
view post Posted on 21/9/2008, 19:12




CITAZIONE (nina23 @ 21/9/2008, 20:07)
no ma sai perchè lo chiedo Ross? Perchè nella seconda serie ho visto ke quando si incontrano lui la guarda in modo strano cioè...... spalanca gli occhi tipo e poi sorride.... boh!

Ma questo perchè lui l'aveva presa in giro, con tutti gli altri, per un'intera giornata, facendo finta di essere chi non era... :lol: :12ys8.gif: :lol:
Lei questo non l'aveva sopportato :D ... non ti ricordi? :rolleyes:
Quindi quando si sono rivisti, perforza si guardavano a quel modo! :P :80n1t12.gif:
 
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nina23
view post Posted on 22/9/2008, 16:48




ah ho capito, no ma io come dicevo la prima serie non l'ho vista! cmq grazie x la "delucidazione" image image
 
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Tirabassa
view post Posted on 7/10/2008, 07:45




Anche se quest'articolo parla sia della 1° che della 2°serie, lo posto qui... :P ;)

"Boris - Speciale
Speciale a cura di Andrea "Gemini" Lodigiani - Pubblicato il 06/10/2008
Boris - Speciale
Gli occhi del cuore
Medici, poliziotti, carabinieri, avvocati. Le fiction italiane sono sempre molto improntate sui mestieri che influenzano in modo consistente la vita delle persone. Recentemente è stata anche tentata la via della comicità, ad esempio “Medici Miei” proposto da Italia 1 che, oltre a riproporre le stesse tematiche, purtroppo cade anche nella volgarità tipica dei cine-panettoni natalizi all’italiana.
“Boris”, andata in onda per due stagioni su FOX di Sky, si colloca a grande distanza sia dalla prima che dalla seconda specie di fiction televisiva, autodefinendosi la prima fuori-serie italiana. E in alcuni casi si comporta come una vera e propria “fuoriserie”, proponendo un cast completo e variegato, formato sia da attori esperti che da veri e propri esordienti; un prodotto di qualità sotto tutti i punti di vista. Gli ottimi ascolti raggiunti dalle due stagioni e i diversi premi con cui sono stati insigniti gli autori ha permesso alla FOX di confermare la serie per una terza stagione, secondo le parole di uno dei protagonisti, Pietro Sermonti.

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Prima stagione “alla c***o di cane”
“Boris” racconta la storia di Alessandro, uno studente che riesce a trovare lavoro come stagista sul set di una famosa soap italiana, “Gli occhi del cuore”. L’ambiente che si trova davanti è però completamente diverso da come se l’era immaginato: tolto il fatto che non viene considerato da nessuno, a partire dal regista fino ad arrivare agli elettricisti, ad Alessandro viene imposto il ruolo di schiavo, a disposizione sul set per chiunque ne abbia necessità. Il suo spirito altruista lo porterà in ogni caso a fare tutto il possibile per farsi benvolere dai colleghi, a discapito anche della propria vita sentimentale.
La prima serie di Boris è stata un vero e proprio esperimento andato a buon fine, che ha portato fiducia nell’ambiente per gli ottimi ascolti e il gran seguito di fan, cosa inusuale per una serie italiana. Il titolo del paragrafo fa infatti riferimento al "metodo registico" utilizzato dal regista della soap, non alla qualità di Boris. I segreti di questo successo sono dovuti non solo ad una serie di scene demenziali ed esilaranti, che in ogni caso la fanno da padrone, ma anche ad una scelta ponderata del cast (vedi paragrafo “Un cast un po’ troppo italiano”), con la comparse di alcune guest-star in diverse puntate.
Alla prima serie hanno partecipato infatti diversi ospiti, tra cui alcuni importanti attori del cinema italiano “impegnato”: Arnaldo Ninchi, Roberto Herlitzka, Margot Sikabonyi, Giorgio Tirabassi e Valerio Mastrandrea.
Nel prossimo paragrafo sarà analizzata la seconda stagione della serie, perciò nel caso in cui non l’abbiate ancora visionata vi consigliamo di passare direttamente al paragrafo successivo per non rovinarvi alcuna sorpresa.

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Seconda stagione “all’italiana”
La seconda stagione di “Boris” si riapre dove si era conclusa la prima: dopo il rischio della cancellazione del programma, le riprese di “Occhi del cuore 2” partono senza indugi, con qualche protagonista in meno rimpiazzato da nuovi personaggi: la nuova star Cristina, raccomandatissima figlia di papà, prenderà il posto della “vecchia” star femminile Corinna, e per aumentare l’audience della fiction i tre sceneggiatori (interpreti di scene esilaranti già nella prima stagione, che si ripeteranno nella successiva) decideranno di far entrare in scena Karin, una provocante poliziotta che tenterà in tutti i modi di mettere in difficoltà il protagonista, Alessandro.
Ma il vero fiore all’occhiello di questa seconda serie è rappresentato senza dubbio dalla partecipazione di Corrado Guzzanti quale personaggio secondario, il Conte, il cattivo della fiction. Guzzanti interpreterà inoltre un secondo personaggio che entrerà in scena solo nelle ultime puntate della stagione, e che quindi non vi sveleremo.
La seconda stagione parte senza dubbio con qualcosa in meno rispetto alla prima, che aveva dalla sua un certo “effetto sorpresa” che non poteva essere riproposto, data la già ben conosciuta alta qualità della serie. Tuttavia non sfigura, non solo per l’apporto di un grande comico come Corrado Guzzanti, ma anche grazie ad alcune divertenti idee degli autori, come i simpatici rimandi alle serie televisive americane più conosciute (ad esempio una puntata sarà strutturata esattamente come 24), o come il finale enignmatico, che secondo alcuni apre le porte per una nuova stagione, mentre secondo altri potrebbe chiuderle definitivamente.

Oltre ad Alessandro, interpretato da un bravo e giovane attore figlio d’arte, Alessandro Tiberi, di cui abbiamo già parlato, tra i personaggi principali del serial troviamo Renè Ferretti, alias Francesco Pannofino, conosciuto soprattutto in veste di doppiatore. Ferretti è il regista della soap, autore di diverse scene “alla c***o di cane”, come da lui stesso definite, e spesso scontento di come risulti la versione finale di una puntata; è sicuramente uno dei personaggi più riusciti dell’intera serie, attestandosi sempre su altissimi livelli di recitazione e comicità. Ferretti è inoltre il proprietario di Boris, il pesciolino che da il nome al programma (vedi il box: Chi è Boris?)
Una vera sorpresa è data da Pietro Sermonti, che interpreta il protagonista maschile di Occhi del Cuore, Stanis La Rochelle (vero nome Enzo Facchetti, ma suonava un po’ troppo italiano per uno come Stanis). Attore mediocre, Stanis crede di essere un vero divo della televisione italiana ed internazionale, trattando così tutti gli altri membri del cast in modo denigratorio. Le parti comiche dell’attore sono veramente ben sviluppate e ci lasciano ammirare un’interpretazione ben distante da quella vista in altre fiction come “Un Medico in Famiglia”.
Altra protagonista della serie è Arianna, l’assistente alla regia, interpretata dalla piccola dei fratelli Guzzanti, Caterina. Durante la serie si rivelerà come l’unica vera persona professionale dell’intera troupe.
Sullo sfondo si muovono numerosi personaggi, che aiutano a rendere unica una serie veramente imperdibile: Biascica, il capo elettricista, Duccio, il direttore della fotografia, Itala, la segretaria di edizione, Sergio, il direttore di produzione, e Lorenzo, lo stagista schiavo (in particolare di Biascica).
Infine una parte è interpretata da Antonio Catania, attore non protagonista del cinema comico italiano per antonomasia che nella serie veste i panni di Lopez, il delegato di produzione, l’unico che ha la possibilità di dialogare con il Dottor Cane(Arnaldo Ninchi), il direttore di rete.

Chi è Boris?
Boris, colui che da il nome alla serie, altri non è che il pesciolino del regista Renè Ferretti. La sua boccia è sempre presente sul monitor del regista, e il suo nome deriva da quello di Boris Becker, famoso tennista, come tutti gli altri pesciolini posseduti da Renè prima di lui: Stan (Smith), Björn (Borg), Adriano (Panatta), Ivan (Lendl) e John (McEnroe).


DA: http://www.everyeye.it/cinema/boris--speciale_speciale_8380
 
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nina23
view post Posted on 7/10/2008, 16:52




Comunque so che si sta girando proprio in questi giorni la 3 serie...... non vedo l'ora che escano le prime indiscrezioni, questa fiction è davvero troppo, troppo troppo forte!
 
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Tirabassa
view post Posted on 2/1/2009, 10:29




Non sò se quest'articolo era stato postato tempo fa, ma mi è piaciuto il commento su Giorgio, quindi lo posto, forse dinuovo... :) ;)

"Serie Tv: Boris
L'Italia vista con gli Occhi del Cuore di un pesce rosso

24.04.2008 - Alessandro Pangallo

Chi ha detto che noi italiani non sappiamo fare serie tv degne dell'industria telefilmica statunitense? Certo, non avremo produttori pronti a far girare una serie su un'isola deserta, ma tutto sommato, con un po' di sana auto-ironia e un cast di attori emergenti non c'è necessariamente bisogno di guardare oltre l'Atlantico per trovare una telefilm ben realizzato.
Nel 2007 Fox ha lanciato la serie tv Boris, e tale è stato il successo che la trasmissione ha riscosso che ne è già in lavorazione una seconda serie, la quale andrà in onda dal 12 maggio 2008. Per tutti coloro che non sanno di cosa stiamo parlando, cerchiamo di fare una rapida presentazione di questa brillante serie televisiva made in Italy.
Il mondo che la serie vuole ritrarre è quello delle soap opera all'italiana (quei papponi televisivi fatti di lacrime e tradimenti che vanno in onda nel primo pomeriggio): a coordinare l'azione sul set c'è l'istrionico regista René (interpretato da Francesco Pannofino, già visto in Notturno Bus e noto ai più per essere la voce italiana di Gorge Clooney), un mago della telecamera che però è costretto a dover girare un'autentica porcata, una soap opera dal titolo Gli Occhi del Cuore. René si dovrà divincolare per tutto l'arco delle riprese tra gli ordini che gli arrivano dall'alto (come quello di non
realizzare una buona fotografia, ma di limitarsi a "smarmellare tutto" in modo tale che gli spettatori siano più reattivi di fronte agli spot pubblicitari che davanti alla soap opera) e attori raccomandati e incapaci, ma che si atteggiano a star di prima grandezza.
Le peripezie del cast degli Occhi del Cuore non sono nient'altro che una scusa per scherzare un po' sui mali dell'Italia: il fatto che René non possa fare efficientemente il proprio mestiere a causa di raccomandazioni e pressioni dall'alto rappresenta efficacemente uno spaccato di quest'Italia dalle mille inefficienze, ma in cui di fatto coloro che si rimboccano le maniche e fanno il loro lavoro vedono comunque crescere di giorno in giorno la stima nei loro confronti, quasi a mo' di riscossa morale. Vedere René, con la sua faccia cartoonesca, rassicurare l'unico altro membro diligente della troupe, l'assistente di regia Arianna, riesce comunque a ristabilire un ordine delle cose, quantomeno dal punto di vista della scala di valori.
A interpretare questa serie tv troviamo a sorpresa un cast fatto di nomi piuttosto altisonanti: oltre al già citato Pannofino, abbiamo Caterina Guzzanti (la "Biondish" dell'Ottavo Nano, sorella di Corrado e Sabina Guzzanti), Carolina Crescentini, Alessandro Tiberi, Pietro Sermonti, tanti volti nuovi dell'industria cinematografica italiana su un set che comunque si poggia costantemente sulle solide spalle del protagonista René.
Delle quindici puntate di cui si è composta la prima serie, sicuramente le più spassose sono state quelle in cui veniva introdotta qualche guest star. In particolare, citiamo la partecipazione di Giorgio Tirabassi nella puntata "una giornata particolare": levati i seriosi panni dell'agente di polizia, Tirabassi si rende protagonista di una performance comica da antologia, in cui ogni tanto si da anche alla pazza gioia improvvisando qualche battuta sul momento.
Un prodotto fatto e pensato per il pubblico dell'italica penisola, quindi, anche se difficilmente chi si sentirà "parte in causa" delle prese in giro degli autori lo apprezzerà: vedere René affibbiare costantemente al proprio prodotto degli epiteti come "mondezza", "zozzeria" o "porcata", guardarlo mentre chiama "cani" i propri attori e via dicendo farà anche ridere, ma a quel pubblico che effettivamente vive di pane, soap opera e Amici di Maria De Filippi non credo che farà troppo piacere venire essere presi ripetutamente per i fondelli…
Vale la pena dargli uno sguardo, ma sappiate che è un prodotto nato con l'intenzione di rimanere per un pubblico di nicchia.

VOTO: 77/100"


DA: http://www.meltinpotonweb.com/index.php?se...Serie-Tv:-Boris
 
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Tirabassa
view post Posted on 4/1/2009, 10:23




"Boris e Medici miei: due telefilm italiani a confronto

Thursday, 11. September 2008, 07:13:34

Chi frequenta il mio blog conosce la mia predilezione per le serie televisive straniere di qualità, per lo piu' americane. Oggi vorei però paragonare due casi del panorama televisivo italiano. Prendiamo due serie televisive italiane. Entrambe sono comiche ed entrambe sono parodie, ma di due realta' differenti. Sto parlando di 'Boris' le cui prime due stagioni sono state trasmesse su Fox, canale satellitare a pagamento, e di 'Medici miei' la cui prima stagione è iniziata martedi' 2 settembre su Italia 1 (ore 21:10). 'Boris' prende in giro le maestranze che ruotano intorno alle fiction italiane, 'Medici miei' l'abusato mondo ospedaliero. In 'Boris' ci sono attori molto bravi, in 'Medici miei' simpatici cabarettisti prestati alla fiction televisiva circondati da attori approssimativi. E, per non tirarla troppo per le lunghe, una serie fa ridere con intelligenza e di gusto ('Boris'), l'altra fa appena ridacchiare di tanto in tanto,quando non si assistono a scenette e battute insulse piuttosto imbarazzanti.

In 'Boris' recitano Francesco Pannofino (affermato doppiatore), Pietro Sermonti (condannato dopo 'Boris' ai ruoli di cinico e cattivo), Antonio Catania (affermato attore siculo), Alessandro Tiberi (brillante attore emergente), Paolo Calabresi (sorprendente nel ruolo di Biascica) e l'eccezionale Caterina Guzzanti. Anche il bravissimo Corrado Guzzanti ha partecipato ad alcuni episodi. Tutti impegnati nella rappresentazione corale e trascinante, portata agli estremi comici, della vita di una troupe.
Nel cast di 'Medici miei' ci sono Enzo Iacchetti, Giobbe Covatta e Alessandro Sampaoli. I primi due sono simpatici e familiari al pubblico, il terzo (Silvano di Camera Café) anche ma è più bravo come attore nell'impersonare la vittima dei primi due. Attorno a loro ruotano in maniera piuttosto deludente Giacomo Valenti, Federica Bonani, Elisabetta Canalis, Eleonora Pedron ed altri caratteristi minori tutti inadeguati interpreti.

C'e' anche un curioso link tra i due telefilm: in 'Boris' la sgangherata troupe sta girando una fiction, e questa fiction e' ambientata in un ospedale, proprio come 'Medici miei'. A suo modo quindi anche in 'Boris' si fa satira sulle fiction di ambientazione ospedaliera, ed in maniera ficcante e mordente, senza alcun bisogno di ambientare la serie stessa in un ospedale 'vero'.
Se avessero avuto fantasia e senso dell'umorismo gli autori di 'Medici miei' avrebbero potuto ambientare in veste satirica la serie in un qualunque scalcagnato ospedale del sud Italia, magari avendo le idee ed il cast giusti (non è il loro caso), così da dare quel tocco di originalità che manca. Invece hanno pensato di fare la parodia scontata dei serial medici e di imitare la serie 'Scrubs' di MTV senza averne la stessa intelligente ironia ed il cast. Preciso che è piuttosto evidente che si è optato per una realizzazione dimessa di questo telefilm, puntando sulla collezione di sketch di repertorio elevata a telefilm e avendo come unico requisito per il cast la notorietà al grande pubblico. Fatma Ruffini è la produttrice, e senza dubbio ha la responsabilità di questa scelta.
Boris dimostra che in Italia fare una serie televisiva di qualità con attori di talento è possibile. Medici miei conferma la mancanza di idee nei prodotti delle nostre reti televisive in chiaro, che preferiscono puntare su 3-4 cabarettisti simpatici che dovrebbero garantire la cattura del pubblico, e per tutto il resto se ne infischiano della qualità. E per concludere ad oggi, dopo soli due appuntamenti, gli ascolti di 'Medici miei' sono in netto calo (da 2.669.000 a sotto i 2.000.000).

by scitech"


DA: http://my.opera.com/scitech/blog/index.dml...miei?viewmobile
 
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Tirabassa
view post Posted on 26/5/2009, 07:19




Ecco un articolo che parla delle repliche, penso della prima serie, della fiction...
Una buona occasione per rivedere l'episodio con Giorgio: ciao!


"Boris il pesciolino rosso che denuncia la televisione spazzatura
di Gaetano Gasparini
25/05/2009 16.55.00

Sul canale Fox di Sky vanno in onda le repliche di Boris. La serie più demenziale e corrosiva del panorama fiction italiano


Piacevole novità della fiction nostrana, Boris è una sit-com prodotta dalla Wilder per Fox Italia. Ogni puntata dura 30 minuti.
La serie è stata trasmessa per la prima volta nel 2007 da Fox (pacchetto Sky). La rete ha appena finito di mandare in onda la seconda serie, e dal 6 Maggio sono cominciate le repliche della prima serie, sempre su Fox, dal lunedì al venerdì intorno a mezzanotte e mezza. A giugno di quest’anno inizieranno le riprese della terza serie.

Boris è un pesciolino rosso che sguazza pacifico nella sua palla di vetro, distante anni luce dal mondo esterno, spettatore e confidente di un regista sul bordo di una crisi di nervi, René Ferretti.
Il mondo esterno è un frenetico studio di fiction, con la sua troupe, in cui si gira una scadente soap, Gli occhi del cuore.
Il meccanismo di base di questa sit-com è quindi elementare: una serie che racconta il dietro le quinte di una serie.
E’ naturalmente un astuto anche se non originalissimo espediente che permette al regista Vendruscolo di sbizzarrirsi in una parodia esilarante sulle serie tivù (per intenderci, vuole fare il verso a quelle serie fiume come Cento vetrine o Un posto al sole).

L’effetto è il trionfo del grottesco, del cinismo, della mediocrità e della vanagloria, grazie a una combinazione ben riuscita di sceneggiatura brillante, ritmo serrato e una collezione di bravi caratteristi affiancati da attori meno bravi ma che tutto sommato ben si prestano alla rappresentazione dei personaggi di poco spessore che interpretano.

Il punto forte di Boris, oltre alla palese presa in giro delle serie trash, sono gli attori che formano questa troupe bislacca.
Finalmente possiamo dare un viso al doppiatore Francesco Pannofino che presta da sempre la voce a George Clooney. Ottimo caratterista, interpreta il regista nevrotico e scalcagnato della serie che parla con il pesciolino Boris delle sue frustrazioni, alla disperata ricerca di un briciolo di dignità, conscio com’e’ di girare una porcata. C’e’ la piccola Guzzanti, Caterina, che interpreta il suo braccio destro. Un convincente Antonio Catania nel ruolo del cinico produttore per il quale l’unica cosa che conta sono gli ascolti della soap, incurante della qualità del prodotto. Troviamo anche Carolina Crescentini (che sparisce però nella seconda serie) e Pietro Sermonti, protagonisti dello sceneggiato dalle ridicole velleità artistiche ai quali viene facile personificare la parte della cagna e del cane, finzione o meno. C’e’ Paolo Calabresi, già Iena per Italia 1 e volto di numerosi spot pubblicitari, nella parte dell’elettricista di scena psicolabile e violento che schiavizza gli stagisti e Ninni Bruschetta, direttore della fotografia, cocainomane incallito costretto a smarmellare, ovvero ad adoperare per la fotografia dello sceneggiato un’illuminazione sovraesposta perché come dice lui stesso La fotografia fa schifo perché lo vogliono "loro", non può essere più bella di quella della pubblicità altrimenti la gente cambia canale.

Sono quindi proprio le peculiarità dei personaggi, con le loro nevrosi, i loro isterismi, le loro ambizioni irrealistiche, i loro comportamenti da primadonna davanti alla pochezza di forma e contenuto della serie nella serie che suscitano l’ilarità dello spettatore.
Ai personaggi fissi poi, nelle due serie, ci sono delle guest stars di prim’ordine. Nella prima c’e’ un sorprendente Giorgio Tirabassi, già zelante poliziotto in Distretto di Polizia, che interpreta un sadico e megalomane regista che offende gli attori per le loro scarse qualità. Nella seconda, e sono probabilmente le puntate migliori, c’e’ uno strepitoso Corrado Guzzanti nella parte di un attore di secondo rango. Violento e religiosissimo, folgorato sulla via di Damasco: ritiene di aver visto Gesù sulla Roma - L’Aquila. La partecipazione di Guzzanti ha del delirante e dà alla serie una dimensione decisamente farsesca poiché riesce a calarsi alla perfezione nel ruolo dell’attore mediocre con crisi mistiche.

Boris è più di una serie parodistica, è una denuncia della televisione spazzatura. I riferimenti non mancano: dalla tirannia dell’auditel, alla pubblicità occulta, passando per le ingerenze, le protezioni politiche e l’imperante velinismo. Riesce a dipingere e a screditare un ambiente dominato dall’ipocrisia e dal cinismo, ridicolizzando un genere che ormai diamo per scontato nei nostri palinsesti e di cui abbiamo accettato la presenza già da tempo.
Conquista così la complicità del telespettatore accorto, quello che seleziona con cura i programmi da guardare e che esecra quel tipo di televisione. Non usa l’autoironia poiché è ovvio che prende le distanze dalla fiction che ritrae: la sua arma è un umorismo caustico, dissacrante, a tratti surreale.

E’ quindi attraverso le vicissitudini di questa troupe senza arte né parte, che assomiglia tanto a un’armata Brancaleone, che si può affermare che Boris sia una sorta di antidoto al pattume televisivo che ci circonda. Si può scorgere un intento quasi documentaristico, una velata missione che è quella di mostrare la genesi delle soap e di un modo di far televisione in generale, in cui emergono in modo burlesco, cialtroni, opportunisti, veline e varie altre figure tragiche.

Non si salverà proprio nessuno in questa serie. Forse solo Boris, l’innocente pesciolino rosso, metafora riuscita del telespettatore più indifeso, quello che accetta senza batter ciglio i tanti Occhi del Cuore della televisione italiana.


DA:http://piacenzanight.com/sezione-notizie-articolo.asp?cod=004413
 
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