| Tirabassa |
| | ED ECCO SCOVATO L'ARTICOLO DELLA REPUBBLICA FINALMENTE SUL WEB... GIUSTO PER CHIARIRE, DATO CHE NON CE N'ERA TRACCIA FINO A QUALCHE GIORNO FA E NEMMENO CE N'E' NELLO STESSO SITO DEL GIORNALE...BOH!
BUON LAVORO GIORGIO!!!!
"RASSEGNA STAMPA 08-08-2007 - La Repubblica - SILVIA FUMAROLA
TORNA LA COPPIA TIRABASSI-PANDOLFI "NOI, DUE PROFESSORI DA COMMEDIA" (20)
...In sei puntate (ma è già prevista la seconda serie) I liceali esplora il mondo dei ragazzi, molto più svegli dei genitori, con la loro fragilità e l´arroganza dei quindici anni... alle prese con problemi di soldi o identità sessuale... Di fatto sono sei film: non vogliamo correre dietro la cronaca, ma riportare in tv, attraverso la fiction, la realtà. Ci sono anche le parolacce, spesso usate come intercalare, le canne, i guai in famiglia, i padri arroganti col mito dei soldi, parliamo di omosessualità, di prime esperienze, delle cose di cui discutono i ragazzi... giorgio tirabassi Interpreto un insegnante che contagia col suo entusiasmo gli studenti claudia pandolfi Sono una professoressa stanca e demotivata, quando fa lezione l´aula è deserta. Lei vorrebbe scomparire A Roma sul set di "I liceali" la serie di Canale 5 scritta da Paolo Virzì. Fotografa il mondo degli adolescenti
ROMA - L´insegnante che sembra una studentessa ferma il collega di Lettere davanti al cortile: «Lei la deve smettere ha capito? Le mie lezioni sono pallose, pallosissime!». «Ma che ho fatto? Ho solo detto che le sue lezioni sono interessanti...». Nascerà qualcosa tra la professoressa Enrica Sabatini, delusa dalla scuola e l´entusiasta professor Antonio Cicerino, arrivato a Roma con figlia a carico deciso a spendere tutte le sue energie con gli studenti? Liceo Mamiani, nove di mattina. Lucio Pellegrini gira I liceali, la nuova serie di Canale 5 scritta da Paolo Virzì che fotografa la scuola italiana. Le pagine nere - bullismo, menefreghismo, demotivazione - ma anche poesia, buona volontà, primi amori. L´adolescenza come periodo doloroso e inevitabile di crescita. Solo Virzì poteva inventarsi un nome come Cicerino (omaggio a Cicerone), solo Giorgio Tirabassi, felice di tornare a fare la commedia, poteva regalare al personaggio un´umanità naif, un entusiasmo che sembra fuori moda. Struccata, ballerine e maglietta slabbrata, Claudia Pandolfi è la professoressa Sabatini, «che veste svogliatamente non mette mai niente per attirare attenzione, un particolare, solo per farsi notare», come canta Vasco Rossi, ma si trascina in classe, stanca di ripetere le stesse cose ai ragazzi che si scambiano sms. È a un passo dal consegnare la lettera di dimissioni quando viene travolta dal ciclone Cicerino, innamorato del suo lavoro, degli studenti. E forse di lei. «Fa tenerezza, è così appassionato del suo lavoro che i ragazzi gli fanno il verso» racconta Tirabassi «quando entra in aula gli chiedono: "Dobbiamo metterci tutti in piedi sui banchi come nell´Attimo fuggente?"». Sia lui che la Pandolfi, sono reduci dall´esperienza di Distretto di polizia. «C´è una certa familiarità» scherza l´attrice «avevo voglia di misurarmi con un ruolo leggero. La Sabatini è una single un po´ goffa, con un punta di zitellaggio, non si trucca, è così stufa da trasmettere la stanchezza: le sue lezioni sono frequentate da due persone. Aggredisce subito il povero Cicerino, entusiasta di arrivare in un liceo importante: "Qua non abbiamo niente da insegnare, prima lo capisce e meglio è"». Ma Tirabass-Cicerino non molla: «‘Sto professore mi è molto simpatico» spiega l´attore «viene dalla provincia, vede questo liceo frequentato da ragazzi borghesi con gli occhi del pubblico. Virzì ci mette una punta di cinismo, com´è ovvio, ma Cicerino ha dalla sua una fede incrollabile in quello che fa, sa motivare gli studenti. Insegna italiano, ama Pasolini, Montale, nelle sue lezioni cita anche Andrea Pazienza. Il suo entusiasmo è contagioso. Molti studenti con cui ha a che fare sono figli di grandi professionisti, ragionano con il metro dei soldi. Lui fa capire che i soldi non sono la cultura, ma un´altra cosa». Che alunno era Tirabassi? «Mi hanno rimandato tutti gli anni. Però non mi hanno mai bocciato». In sei puntate (ma è già prevista la seconda serie) I liceali esplora il mondo dei ragazzi, molto più svegli dei genitori, con la loro fragilità e l´arroganza dei quindici anni. La storia del professor Cicerino e della figlia Elena, che studia nel liceo dove insegna il padre ma si presenta col cognome della madre, perché si vergogna, s´intreccia con le piccole grandi storie che coinvolgono insegnanti (Ivano Marescotti, Diane Flery), il preside (Gigio Alberti), il bidello (Lele Vannoli) i ragazzi alle prese con problemi di soldi o identità sessuale. «Il linguaggio è quello che parlano loro» spiega il regista Lucio Pellegrini «è stato fatto un grande lavoro sul lessico proprio per restituire verità al racconto. Di fatto sono sei film: non vogliamo correre dietro la cronaca, ma riportare in tv, attraverso la fiction, la realtà. Ci sono anche le parolacce, spesso usate come intercalare, le canne, i guai in famiglia, i padri arroganti col mito dei soldi, parliamo di omosessualità, di prime esperienze, delle cose di cui discutono i ragazzi. Anche la musica ha un ruolo importante. Ha scritto una canzone per noi Fabrizio Moro e Elio Germano ci ha regalato un rap, è formidabile». «Ho prodotto tante serie sulla giustizia, sul sacrificio degli uomini dello Stato, sulla mafia» spiega il produttore Pietro Valsecchi «tutte storie d´impegno civile. Oggi mi sembra importante raccontare la scuola, che è il luogo dove si formano le future generazioni. La politica calpesta la cultura - le orchestre sono allo sbando, come il cinema - mi sembrava il momento di spiegare, attraverso la commedia, com´è cambiata la scuola, far capire che i professori dovrebbero essere pagati il triplo, perché fanno il lavoro più difficile del mondo. Virzì, che guida una squadra di otto giovani sceneggiatori, è riuscito a trasformare questi spunti in una commedia della realtà»."
DA: http://www.cinemagay.it/news-rs.asp?BeginF...idrassegna=7630
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